I bonsai si possono distinguere in tre gruppi: latifoglie spoglianti. latifoglie sempreverdi, conifere. Le latifoglie spoglianti comprendono specie come tigli, olmi. aceri, pioppi, alberi da frutto, biancospini, e sono rustiche: per proteggersi dal freddo perdono le foglie e trascorrono l’inverno a riposo. Le latifoglie sempreverdi sono invece perlopiù originarie di climi tropicali e come tali sensibili al gelo. Le conifere, infine, che siano sempreverdi come pini, abeti e ginepri, o spoglianti come i larici. sono tutte da esterno e in genere più robuste e resistenti al freddo delle latifoglie spoglianti.
Come trattare un I bonsai ricevuto in regalo? Se è un bonsai “da interno”, tenetelo in casa, a circa I metro da una finestra, e lontano dai termosifoni. Collocatelo su un vassoio pieno di argilla espansa, sempre umida. Ricordatevi poi di girarlo di 180 gradi ogni I O- I 5 giorni, affinché riceva la luce su ogni lato. I bonsai “da esterno” devono invece stare all’aperto; le latifoglie, se la temperatura scende sotto i 5 °C, vanno riparate: in serra fredda, serretta da balcone o con una copertura di cellophane.
O I bonsai vanno innaffiati. C. con acqua a temperatura ambiente, quando la terra in superficie comincia ad asciu-garsi. Preferibilmente al mat-tino o entro il tardo pome-riggio, in modo che facciano in tempo ad asciugare prima r di notte. Con un innaffiatoio i dotato di rosetta fine, meglio se specifico per bonsai, ba-gnate dall’alto la pianta. fin-ché non vedete l’acqua uscire dai fori di drenaggio. Attenzione: se la terra è troppo secca, dovete prima inumidir-la con uno spruzzatore, altri-menti l’acqua scivolerà via.
Un altro metodo C è quello di porre il bonsai in un recipiente più largo e riempirlo d’acqua fi-no a un paio di dita sotto il bordo del va-so. Lasciate queseultimo immerso per due o tre minuti, quindi sollevatelo per la-sciar sgocciolare l’acqua in eccesso, e infine rimettetelo al suo posto.