Giglio

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Pianta fiorita, bulbosa, coltivabile in esterno e in vaso, di facile manutenzione e reperibilità. Possiede grandi bulbi tondeggianti, fino a 24 cm di circonferenza, formati da scaglie disposte intorno al disco centrale da cui si genera il fusto. I fiori sono di grandi dimensioni, dall’ampia gamma di colori e screziature; in certe varietà sono anche profumati. Le foglie possono essere lineari, ovali o lanceolate.

Caratteristiche

Informazioni aggiuntive

Irrigazione

Clima

Dimensione
Durata

Esposizione

Stagione

Substrato

, ,

Temperatura

esposizione


E’ meglio esporre dove possibile in leggera ombra. I fiori gradiscono anche qualche raggio di sole ma alla parte basale dobbiamo garantire l’ombra.

fioritura


Indicativamente a inizio marzo. Il fiore è a forma di ombrello ed è di colore bianco. E’ delicatamente profumato. Il periodo della fioritura è l’estate, tuttavia, se il bulbo è stato trattato, fiorisce tutto l’anno.

arte


Il giglio stilizzato, utilizzato come emblema dalla Famiglia Farnese, è noto come giglio farnesiano. E’ utilizzato ancor oggi nello stemma di molti comuni, uno dei quali è Firenze. Lo troviamo anche nelle mani di donne in alcune scene liturgiche incise su anelli ritrovati a Micene, Isopata e Rusti. E’ stato spesso scelto nell’arte decorativa minoica e micenea dove aveva un significato ed una funzione sacrale, infatti, lo si chiamava “il fiore dei fiori”. Molti sono i sovrani ed i Papi che si sono fatti ritrarre ornati di fiori, per tutti S. Luigi dei Francesi con il giglio bianco. Nelle allegorie rinascimentali venne utilizzato per comporre la figura della pudicizia.

medicina


Il bulbo, raccolto a fine estate, in decotto ha proprietà diuretiche, emmenagoghe ed espettoranti; per uso esterno utilizzato per cataplasmi emollienti e risolventi su scottature e paterecci; l’infuso si utilizza per impacchi, lavande e gargarismi

letteratura


un tardo mito ellenico narra che Eracle, figlio di Zeus, attaccandosi al seno della Dea Era, ne fece sgorgare del latte che finendo a terra diede origine al Giglio. Nell’antico testamento, il Giglio è il simbolo della bellezza, della fertilità ed anche della fioritura spirituale. Nel cantico dei cantici questo fiore divenne la pianta della vita, un’immagine profetica del Cristo e della sua regalità sull’universo. Il Giglio è anche il simbolo della Chiesa e dell’anima fedele. Alla Madonna e ad alcuni santi è stato attribuito il Giglio perché simbolo di purezza.

segnalazioni


storia


Originario della Siria e della Palestina è stato considerato simbolo di fecondità, in particolare per la sua capacità di riproduzione.

concimazione


Non è da segnalare l’esigenza di concimi particolari.

irrigazione


Mantenere il terreno sempre umido in estate, sospendere quasi l’annaffiatura in inverno. Evitare ristagni d’acqua

potatura


Eliminare le parti danneggiate e i fiori quando appassiscono

malattie


Può essere soggetto a vari tipi di funghi. Esistono alcuni virus che attaccano la pianta provocando la formazione di getti apicali trasformati, deformati. In questo caso, gli esemplari colpiti vanno eliminati. Un particolare batterio, l’Erwinia carotovora provoca il marciume del bulbo.

particolarità


I bulbi vanno posti a 2cm di profondità e distanziati di 14-20 cm l’uno dall’altro.

temperatura


questa specie non sopporta il freddo, gradisce temperature miti tra i 18°C e i 25°C.

rinvaso


sostituire il vasp scegliendone uno solo leggermente più ampio del precedente

substrato


soffice, ricco di sostanza organica. Utilizzare un mix, per la coltivazione in vaso, di foglie di faggio, torba, terra fertile e sabbia per drenaggio

propagazione


Tramite divisione dei cespi o piantumazione dei bulbi in primavera. I bulbi vanno piantati a 10 cm. di profondità, in autunno per la coltivazione in vaso, in primavera se sono piantati in terra.

clima


temperato

durata


perenne

origine


Asia, Europa
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