Il nome Edera, antichissima denominazione latina, ha origine, probabilmente, dalla radice Heud con il significato di “prendere” o di “attaccarsi”; l’epiteto specifico <i<helix deriva dal greco helissein che significa “arrampicarsi”. Pianta sacra a Dionisio che se ne ornava il capo a difendersi, con la sua freschezza, dall’ardore del vino. Nell’antichità, godeva di grande fama. Le sue foglie formavano la corona dei poeti e di Bacco, divinità alla quale era dedicata: si pensava che circondare la fronte con la corona di Edera prevenisse le intossicazioni dovute alle grandi bevute di vino. A tal proposito, anche gli antichi scrittori scrivevano che per evitare i postumi delle sbornie, era sufficiente schiacciare alcune foglie di Edera, metterle a bollire dolcemente nel vino, e bere il liquido ottenuto.
Essi pensavano, inoltre, che la pianta avesse il pregio di separare l’acqua dal vino, attraverso il passaggio del liquido tra le foglie: non sapevano che le fibre delle foglie assorbono le molecole coloranti durante il passaggio tra i pori.