Kiwi

pianta arborea con rami rampicanti, che raggiunge i 10 metri. Le foglie sono cuoriformi, semplici, alterne, con il picciolo ricoperto di peluria; i fiori sono di forma tondeggiante, color crema da cui si sviluppano successivamente i noti frutti ovali con la deliziosa polpa verde, ricoperti da una peluria marrone. E’ una pianta dioica, ossia i fiori maschili e quelli femminili si trovano su piante differenti, quindi, per ottenere i frutti da quelle femminili vanno coltivate anche quelle maschili.

Caratteristiche

Informazioni aggiuntive

Irrigazione

Clima

Dimensione

Durata

Esposizione

Stagione

,

Substrato

Temperatura

esposizione


Predilige le zone soleggiate ma può essere piantato anche all’ombra parziale.

fioritura


fiori unisessuali bianco-giallastri piuttosto appariscenti, riuniti in racemi. La fioritura avviene tra giugno ed agosto.

arte


Il nome “Aktis” deriva dal greco e significa “raggio”,

medicina


Il kiwi svolge un’azione dissetante, rinfrescante, diuretica e depurativa; grazie all’elevato contenuto di vitamina C, poi, favorisce le difese naturali dell’organismo e protegge la parete vascolare. La pectina in esso contenuta crea senso di sazietà.

letteratura


Il kiwi è un uccello che non può volare e dà il nome anche alla popolazione della Nuova Zelanda, alla valuta e alla Nazionale di Calcio di quel Paese.

storia


La storia del kiwi inizia in Cina, nella valle del fiume Yang-Tse, che ha dato al frutto il suo nome originario “Yangtao”. I frutto era considerato una delicatezza alla corte del Gran Khan. Fu portato in Europa fra il 1800 ed il 1900 da un membro della Royal Horti. In Italia le prime notizie documentate risalgono al 1934, quando compare nell’elenco di alcuni orti botanici. La coltura industriale per la produzione dei frutti ha inizio negli anni settanta, in particolare in Lazio, in Emilia ed in Piemonte.

segnalazioni


viaggio


Il frutto di questa pianta venne denominato kiwi, come l’uccello dalle piume sottili e dal lungo becco emblema del Paese australe.

concimazione


opportuna, soprattutto nell’attività produttiva

irrigazione


L’annaffiatura deve essere effettuata nei periodi di siccità, per le piante in vaso ed in presenza di esemplari giovani.

potatura


di formazione, essendo rampicante

malattie


Si possono generare dei danni da gelo, vento e grandine. Può subire attacchi da cocciniglia che provoca anche danni indiretti alla pianta favorendo l’insediamento delle fumaggini. Anche gli acari possono provocare sofferenze alla pianta che si manifestano con ingiallimenti puntiformi che tendono ad unificarsi. In questi casi è possibile combatterli con acaricidi.

particolarità


Perché fruttifichino serve la coltivazione simultanea di esemplari maschi e femmine, solitamente si impianta una pianta maschile ogni 8 femminili. Durante la fase iniziale della coltivazione queste piante necessitano l’uso di sostegni.

temperatura


teme le gelate, in particolare se avvengono tardivamente. E’ una pianta piuttosto rustica, quindi, si adatta sia al caldo sia al freddo.

rinvaso


Rinvasare in primavera, quando il contenitore non è più sufficiente per il contenimento dell’apparato radicale. Sostituire sempre con vasi leggermente più gradi del precedente.

substrato


terreni freschi e profondi, ben drenati e ricchi di sostanze organiche e minerali quali ferro e magnesio. La predilezione è per i terreni argillosi, patiscono invece quelli calcarei.

propagazione


Per talea semi legnosa prelevata durante l’estate. Si può anche effettuare la semina in autunno, in locali protetti ma non riscaldati. Si mettono a dimora durante l’inverno successivo solo le piantine ben formate.

clima


temperato.

durata


perenne

origine


Cina meridionale, naturalizzato Nuova Zelanda
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