I Rhododendron devono essere collocati in posizioni molto luminose, ma esposti ai raggi diretti del sole, se non nelle ore più fresche della giornata. La sistemazione migliore è quella semiombreggiata, ad est o ad ovest. È anche buona cosa sistemarle in luoghi il più possibile riparati dal vento. In inverno è bene tenerle in posizione riparata dalle gelate
In genere la fioritura avviene fra aprile e giugno ma si registra notevole varietà a seconda delle specie. Per favorire la fioritura, verso la fine dell’estate, è buona cosa sistemare la pianta in una zona più fresca e tenerla più asciutta.
Nel linguaggio dei fiori significa “temperanza”. Deriva dalla tradizione cinese in cui il fiore era il simbolo della femminilità. Simboleggia anche la fortuna, un fiore da regalare prima di affrontare una prova importante
Contengono glucosidi con proprietà antisettiche e antireumatiche ma alcune specie sono tossiche. Come sempre queste informazioni si danno a solo titolo informativo ed ogni utilizzo deve sempre essere consigliato o prescritto dal medico.
I glucosidi del Rododendro sono utilizzati nella nella stampa fotografica a colori
L’Azalea era già conosciuta nell’antichità, in quanto i fiori di molte specie, soprattutto asiatiche, sono particolarmente ricchi di nettare anche se alcune sono velenose. Questo fatto era già conosciuto nell’antichità tanto che lo stesso Plinio, riferisce di un’intossicazione dei soldati dell’esercito romano, durante la campagna asiatica, provocata da miele di specie velenose. Le prime Azalee giunsero in Europa a partire dalla fine del 1600 e furono dapprima trattate come piante da serra, data l’origine esotica. Ebbero subito largo successo e furono sottoposte a ibridazione intensiva, ancor oggi praticata dai floricoltori
In Corea, durante il regno del re Songdok, la moglie di un alto magistrato, durante un viaggio, vide delle bellissime azalee su una rupe scoscesa. Un vaccaro si arrampicò e, porgendoglieli, le dedicò la prima poesia floreale conosciuta
Il Rododendro non ha elevate esigenze nutritive, comunque è bene somministrare dei concimi liquidi ogni 15 giorni circa. E’ opportuno scegliere dei fertilizzanti fisiologicamente acidi, come l’urea e i solfati, da somministrare nel periodo che va da aprile a settembre, quando le piante si tengono all’aperto, mentre si sospendono le concimazioni quando vengono portate all’interno.
All’inizio della primavera si somministra principalmente azoto (urea e azoto ammoniacale) per favorire la ripresa vegetativa, in estate si privilegia il potassio che stimola la fioritura, purché non sotto forma di cloruro di potassio in quanto il cloro la danneggia; a fine settembre si possono somministrare concimi ad effetto lento.
Si deve annaffiare frequentemente con acqua non calcarea (possibilmente piovana) in modo da mantenere il substrato sempre umido; per questo motivo è utile tenere i vasi su degli strati di ghiaia ben inumiditi e nebulizzare con frequenza la chioma (a questo scopo si può usare acqua mescolata con un prodotto a base di thiophanate metyl, che evita l’ingiallimento delle foglie dovuto al calcare). Evitare in ogni caso il ristagno di acqua.
Le potature si eseguono solitamente alla fine della fioritura, a fine primavera o a inizio estate. E’ necessaria una potatura di formazione per far mantenere alla pianta una forma regolare, ed è necessario asportare sempre i fiori appassiti
Le malattie che più frequentemente colpiscono la azalee in appartamento sono soprattutto fisiopatie. Se le foglie e i fiori risultano essere scoloriti e avvizziti denotano una carenza d’acqua, per cui si interviene immergendo completamente il vaso in acqua fino a che non si formano più bolle d’aria e poi si lascia sgrondare. La comparsa di macchie brune su foglie e fiori dipende, invece, dalla temperatura ambientale troppo alta, accompagnata da scarsa umidità dell’aria; si consiglia di arieggiare e nebulizzare l’ambiente (se fosse possibile trasferire la pianta all’aperto ogni sera, purché sia riparata dal gelo).
Nel caso in cui vi è presenza di calcare nel terreno o quando l’acqua delle annaffiature è troppo dura, la pianta soffre di clorosi ferrica.
Altre malattie provocate da agenti patogeni quali funghi e batteri difficilmente colpiscono le piante al di fuori di una serra; è, invece, più probabile che le piante in appartamento vengano attaccate dal ragnetto rosso o dalle larve minatrici che pian piano erodono le foglie; in questi casi si interviene con gli appositi prodotti.
Adatta alla coltivazione in terrazzo o in giardino, ma durante i periodi più caldi dell’anno vaporizzare dell’acqua piovana o distillata sulle foglie. Potare solo in caso di eccessiva crescita. Abbastanza diffusa come bonsai, specialmente le varietà con foglie e fiori più piccoli; seguendo con attenzione poche regole generali questo bonsai non presenta troppe difficoltà
La temperatura ottimale di crescita va dagli 8° ai 16° C. In ambienti con temperatura superiore ai 21°C appassiscono i fiori e cadono le foglie.
Indicativamente ogni 3 anni in vaso adatto alla dimensione che cresce nel tempo. Il terriccio va scelto fra i terricci per piante acidofile o almeno arricchito con torba.
Le azalee coltivate in vaso hanno necessità di substrati soffici e ben areati (ottimi quelli composti in parti uguali da torba, perlite, aghi di pino e terra di brughiera) e soprattutto fisiologicamente acidi, privi di calcare, in quanto sono piante molto sensibili alla presenza di calcio e magnesio nel terreno e nell’acqua di irrigazione, ai quali reagiscono con l’ingiallimento e la caduta delle foglie
Il più comune metodo di propagazione è per talea. Nel periodo che va da luglio a settembre si prelevano dei germogli erbacei o semi-legnosi lunghi circa 10 cm, che si mettono a radicare in una cassettina contenente torba e perlite. Le talee vanno spesso nebulizzate e mantenute ad una temperatura di 20°C circa. Dopo circa un mese avranno sviluppato un apparato radicale molto esile e fragile, per cui andranno invasate con delicatezza in vasi di 8 cm di diametro contenenti un substrato di torba, aghi di pino e terra di brughiera. Circa 20 giorni dopo si forma il bocciolo fiorale che va subito asportato e contemporaneamente si effettua una cimatura in modo da impostare un’armoniosa impalcatura della pianta. Si tolgono inoltre regolarmente i polloni (germogli che si formano alla base della pianta e che non portano fiori). Dopo due mesi si rinvasa in vasi di 15 cm di diametro sempre su substrato soffice e poroso.
I semi si usano solo nei lavori di miglioramento genetico e per ottenere i portainnesti
Asia orientale, e in particolare Giappone, Nepal, Cina, Corea del Nord, Vietnam; Nord America e in particolare Florida e dal Nord Europa